Un nuovo appello alle Nazioni Unite per il 18° Goal
Interessante l’articolo del collega Sergio Vazzoler, pubblicato sul sito di FERPI che riporto.
“In un momento in cui miliardi di persone sono esposte a false narrazioni, distorsioni e menzogne, il mondo deve rispondere ai danni causati dalla diffusione dell’odio e delle fake news, sostenendo con forza i diritti umani“, ha dichiarato il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres lo scorso 24 giugno, lanciando un appello urgente ai governi, alle aziende tecnologiche, agli inserzionisti e all’industria delle relazioni pubbliche affinché si facciano avanti e si assumano la responsabilità per contrastare questo pericoloso fenomeno.
I professionisti della comunicazione e delle relazioni pubbliche sono pronti a trasformare queste parole in azioni, raccogliendo la sfida lanciata dal Segretario Generale Guterres? Secondo Justin Green – Presidente di Global Alliance for Public Relations and Communication Management, l’organizzazione che rappresenta oltre 360mila professionisti, accademici e studenti in oltre 126 Paesi in tutto il mondo – la risposta, decisamente affermativa, risiede nell’appello lanciato lo scorso anno e oggi riportato in una lettera indirizzata proprio a Guterres per aggiungere un diciottesimo goal all’Agenda 2030 dedicato alla comunicazione responsabile.
L’obiettivo del nuovo SDG, secondo Global Alliance, è quello di “garantire una comunicazione responsabile e promuovere la fiducia, il dialogo informato e la coesione sociale per sostenere lo sviluppo sostenibile”. Un obiettivo che si concretizza in una serie di azioni auspicate:
1. Collaborazione multi-stakeholder. Il successo dell’attuazione dell’SDG 18 richiede la collaborazione tra governi, organizzazioni internazionali, società civile, mondo accademico, settore privato e media. La creazione di partenariati e coalizioni faciliterà la condivisione di risorse, competenze e migliori pratiche.
2. Quadri politici e normativi. I governi dovrebbero sviluppare e applicare politiche e regolamenti che promuovano la comunicazione responsabile, proteggano la libertà di espressione e garantiscano l’inclusione digitale. Ciò comprende leggi per combattere la disinformazione, proteggere la privacy dei dati e sostenere i programmi di alfabetizzazione digitale.
3. Sviluppo delle competenze e istruzione. Investire nello sviluppo delle competenze e nell’istruzione è fondamentale per raggiungere gli obiettivi degli SDG proposti. Ciò include la formazione di giornalisti, comunicatori, educatori e leader di comunità, nonché l’integrazione dei media, della comunicazione e dell’alfabetizzazione informativa nei programmi educativi a tutti i livelli.
4. Innovazione tecnologica e infrastrutture. Promuovere l’innovazione tecnologica e investire nelle infrastrutture di comunicazione sono essenziali per colmare il divario digitale. Ciò include l’espansione dell’accesso alla banda larga, lo sviluppo di dispositivi di comunicazione a prezzi accessibili e il sostegno alle iniziative di inclusione digitale.
5. Monitoraggio e valutazione. L’istituzione di solidi meccanismi di monitoraggio e valutazione è fondamentale per monitorare i progressi compiuti verso il 18° Goal proposto. Ciò include lo sviluppo di indicatori, la raccolta di dati e la conduzione di valutazioni periodiche per garantire la responsabilità e adattare le politiche.
La lettera completa e la call-to-action (a cui FERPI ha aderito) sono presenti sul sito di Global Alliance. In un mondo interconnesso, la comunicazione responsabile è davvero fondamentale per lo sviluppo sostenibile: aggiungendo un nuovo SDG dedicato, potremmo affrontare meglio le sfide poste dalla disinformazione e dalla infodemia, ricostruire la fiducia nelle istituzioni e promuovere società informate, inclusive e resilienti. Se non ora, quando?