Gestire la comunicazione interna è importante tanto e a volte di più di governare la comunicazione esterna. Soci, dipendenti e collaboratori sono i primi ambasciatori di associazioni e organizzazioni e coloro che riportano per primi all’esterno informazioni e notizie.
Questa riflessione che coltivo da sempre, mi è tornata in mente leggendo una notizia. Un ordine professionale ha recentemente rinnovato il Consiglio con esiti inaspettati. La lista favorita ha perso.
Non entro nel merito della vittoria o della sconfitta ma, conoscendo la categoria di appartenenza, penso che una delle azioni che siano mancate riguardi la scarsa comunicazione prima di tutto interna, verso gli iscritti.
Una carente comunicazione interna è tipica tanto delle associazioni quanto delle imprese. Spesso si dà per scontata.
Comunicare periodicamente e non solo a fine anno a soci, iscritti, collaboratori e dipendenti fatti positivi e negativi, novità e prospettive future è il modo migliore per coinvolgerli e costruire senso di appartenenza. Il rischio è che il silenzio per lo più genera incomprensioni e opinioni negative. Come dice uno degli assiomi della comunicazione “Non si può non comunicare, anche il silenzio è una forma di comunicazione”.
Non importa quanto grande o piccola sia l’organizzazione, la comunicazione interna va progettata e gestita come quella interna e quindi:
- Predisporre un piano di comunicazione interna
- Progettare azioni nel tempo da monitorare
- Coinvolgere le persone che sono il più grande capitale che ha un’organizzazione